Opere compiute
Lieder





Des Knaben Wunderhorn - Il corno magico del fanciullo

Lieder per voce e orchestra.






Libro I:


1. Der Schildwache Nachtlied Canto notturno della sentinella

2. Verlor'ne Müh Fatica sprecata

3. Trost im Unglück Conforto nell'infelicità

4. Wer hat dies Liedlein erdacht? Chi ha inventato questa canzoncina?

5. Das irdische Leben La vita terrena


Libro II:

6. Des Antonius von Padua Fischpredigt
Sant'Antonio da Padova predica ai pesci

7. Rheinlegendchen Piccola leggenda del Reno

8. Lied des Verfolgten im Turm
Canto del prigioniero nella torre

9. Wo di schönen Trompeten blasen
Dove suonano le belle trombe

10. Lob des hohen Verstandes
Lode dell'alto intelletto

11. Es sungen drei Engel
Tre angeli cantavano (dalla Terza Sinfonia)

12. Urlicht Luce delle origini (dalla Seconda Sinfonia)




Periodo di composizione: 1892 - 1896.
Prima esecuzione: 1. e 2.: Berlino, 12 dicembre 1892, col contralto Amalie Joachim e la direzione orchestrale di Raphael Maszkowski. 3. e 7.: Amburgo, 27 ottobre 1893, col baritono Paul Bulss. 4.: Amburgo, 27 ottobre 1893, col soprano Clementine Schuch-Prooska (che cantò anche Verlor' ne Müh'). 5. e 9.: Vienna, 14 gennaio 1900, col soprano Selma Kurz. 6. e 8.: Vienna, 29 gennaio 1905, col baritono Anton Moser. 10.: (?).
Prima edizione: Weinberger, Wien 1899-1900.
Manoscritto: I manoscritti per voce e pianoforte di 1), 2), 3), 4), 7), e di Das himmlische Leben (finale della Quarta Sinfonia) sono nella Westdeutsche Staatsbibliothek di Marburgo. I manoscritti per voce e orchestra di 1), 2), 3), 4) e di Das himmlische Leben sono nella biblioteca della Gesellschaft der Musikfreude di Vienna.

Mahler musicò questi testi tratti dalla raccolta Des Knaben Wunderhorn nel corso di un decennio contemporaneamente alla stesura della Seconda e della Terza Sinfonia.
Quattro di questi Lieder per voce e orchestra furono composti durante il periodo amburghese: sono i primi quattro Lieder del primo volume. Il titolo originale del terzo era Trost, successivamente mutato in Wir wissen uns trösten prima di assumere quello definitivo. Assieme a questi quattro Lieder, un quinto - Das himmlische Leben, entrato poi a far parte integrante della Quarta Sinfonia come ultimo movimento - chiudeva una raccolta edita nel 1892 e intitolata Humoresken. Questi cinque Lieder furono infatti terminati nel 1892 come risulta dall'autografo di Mahler sotto Trost im Unglück: «Amburgo martedi 26 aprile 1892 finite le cinque Humoresken!››
Sull'origine di questa denominazione sono state avanzate diverse ipotesi, la piú corrente delle quali ritiene il titolo determinato dai caratteri meramente contenutistici delle poesie, cosí come sarebbero apparse all'autore. É probabile invece che "Humoreske" volesse, nell'intenzione di Mahler, caratterizzare una nuova forma musicale, pur nell'ambito della liederistica, realizzando sul piano della musica qualcosa di analogo a quanto si verificò nel momento del trapasso dalla commedia dell'arte a quella a parti scritte, senza giungere tuttavia alla forma lirica sul tipo di certi Lieder di Wolf. È assai chiaro però, sul piano storico, che «Humoreske
» intendeva anche riflettere l'atteggiamento dell'autore di fronte ai fondamentali problemi della vita.
In uno schizzo, una specie di piano di lavoro per la sua Quarta Sinfonia, senza data, ma per ovvie ragioni riconducibile ai tempi in cui musicava simultaneamente la Seconda e la Terza Sinfonia, cioè attorno al 1894, Mahler immagina come titolo della sua Quarta proprio Humoreske, in sei movimenti cosí suddivisi:
1) Die Welt als ewige Jetztzeit, in sol maggiore.
2) Das irdische Leben (in modo frigio).
3) Charitas, in si maggiore adagio.
4) Morgenglocken, in fa maggiore.
5) Die Welt ohne Schwere, in re maggiore Scherzo.
6) Das himmlische Leben, in sol maggiore.
Si vede, anche alla luce del modo come poi è stato utilizzato questo materiale, che il primo tempo avrebbe dovuto esplicare il senso delle apparenti contraddizioni dei quattro seguenti per placarsi nell”indulgente visione infantile dell”ultimo; e che l'insieme tuttavia avrebbe dovuto costituire sempre e solo una «Humoreske».
Nell°edizione completa dei Wunderhorn-Lieder le Humoresken però scomparvero: la maturità raggiunta impediva infatti il mantenimento di un titolo che avrebbe potuto generare l'equivoco di un atteggiamento estetizzante. Chiamandoli semplicemente Lieder Mahler volle non tanto sconfessare l'indicazione originaria, né differenziare le opere seguenti dalle prime, ma forse solo affermare che nella sua visione del mondo erano intervenuti nuovi fattori e esperienze tali da permettergli di credere a un'anima popolare ancora ingenua, divenuta tuttavia sempre meno puerile e sempre piú maliziosa, definitivamente disincantata, pur rimanendo fondamentalmente fedele alle proprie piú antiche forme di espressione.
Anche in questi Wunderhorn-Lieder si presenta il fenomeno dell'intervento diretto sul testo da parte di Mahler. Le modifiche apportate sono ancor piú sensibili di quelle dei primi Lieder, come ancor piú evidente è l'intenzione di cogliere, all'interno della stessa serie, i fili dei motivi conduttori. In tal senso il problema del folklore, ammesso che ci sia mai stato, lascia il posto al problema della ricerca delle uniche vere fonti dell”arte che sono per lui la vita dell'uomo e la natura, intese complementariamente ma distinte in quanto fattori costitutivi del mondo e della sua conoscíbilità". La composizione dell'orchestra è la seguente: ottavino; flauti; oboe; clarinetti in si bemolle, in la e in mi bemolle; corno inglese; fagotti; corni in fa; trombe in si bemolle e in fa; tromboni; tuba; timpani; triangolo; tamburo militare; piatti; grancassa; archi; e, nel primo Lied del secondo libro, anche una frusta.




tratto da: GUSTAV MAHLER di Ugo Duse - ed.: Einaudi (I) 1973