1 CD - 9031-77315-2 - (p) 1993

Franz Joseph Haydn (1732-1809)






Symphony No. 96 in D major, Hob. I/96 "The Miracle"

23' 51"
- Adagio - Allegro
9' 39"
1
- Andante
5' 35"
2
- Menuetto - Trio 4' 56"
3
- Finale. Vivace assai 3' 41"
4
Symphonie No. 97 in C major, Hob. I/97
24' 31"
- Adagio - Vivace 8' 33"
5
- Adagio ma non troppo
6' 45"
6
- Menuetto. Allegretto - Trio
4' 03"
7
- Finale. Spiritoso 5' 10"
8




 
ROYAL CONCERTGEBOUW ORCHESTRA, AMSTERDAM
Nikolaus Harnoncourt, Dirigent
 
Luogo e data di registrazione
Concertgebouw, Amsterdam (Olanda) - novembre 1992
Registrazione live / studio
studio
Producer / Engineer
Wolfgang Mohre / Helmut Mühle / Michael Brammann
Prima Edizione CD
Teldec - 9031-77315-2 - (1 cd) - 48' 30" - (p) 1993 - DDD
Prima Edizione LP
-

Note
Attraverso i suoi editori, Longman & Broderip, Forster e Blond, Joseph Haydn si fece presto un buon nome anche in Inghilterra. In nessun caso il suo abile agente e violinista Johann Peter Salomon volle correre rischi a Londra quando convinse Haydn ad accettare un ben retribuito ingaggio in Inghilterra, subito dopo lo morte del suo mecenate, il principe Nikolous Esterházy. Giŕ alcuni giorni dopo il suo arrivo a Londra Haydn fu invitato ad un ballo di corte. Nel luglio del 1791 gli fu conferito dall’Universitŕ di Oxford il "Gradum Doctoris in Musica honoris causa". E Charles Burney, lo scrittore di fatti musicali ed organista allora vivente a Chelsea, ritenne la presenza di Haydn un "evento benefico" per la vita musicale londinese, figlia dell'ascesa della borghesia ed orientata giŕ da tempo ai criteri del mercato e della concorrenza. Haydn era all’apice della sua arte compositiva quondo scrisse le Sinfonie londinesi, che furono per la maggior parte composte lŕ e la prima delle quali fu eseguita durante uno dei suoi primi viaggi a Londra (1791/92, 1794/95). Il segno di questa sua arte č riscontrabile nei suoi temi vivaci e nel trattamento delle singole voci strumentali che acquistano una propria ragion d’essere. "Every instrument is respected by his Muse" (Ogni strumento č rispettato dalla sua Musa) afferma il Morning Chronicle.
La cronologia delle sinfonie londinesi differisce dalla numerazione data da Eusebius Mondyczewski. In ogni caso la sinfonia in re maggiore Hob. I:96 fu scritta prima delle sinfonie Hob. I:93, 94, 95. La sinfonia Hob. I:96 fu suonata, per esplicita volontŕ del compositore, all’inizio della seconda metŕ del concerto alla prima eseouzione dell’11 marzo 1791 presso l'Hanover Square Rooms. Con questa particolare disposizione Haydn volle che anche il pubblico giunto in ritardo potesse comunque asooltore la sinfonia. Haydn diresse dal pianoforte un’orchestra di quaranta musicisti e dovette ripetere per ben due volte consecutive l'Adagio a gran richiesta del pubblico travolto dall'entusiasmo.
Dagli scritti su Haydn emerge l'aneddoto del lampadario precipitato nella sala durante la prima esecuzione dell’Adagio che fortunatamente non provo vittime poichč in quel momento il pubblico si accalcava presso ll palcoscenico per vedere Haydn piů da vicino. Pare che questo incidente sia accaduto in realtŕ anni dopo, durante la prima eseouzrone della sinfonia in si maggiore Hob. I:102. Nonostante ciň la sinfonia in re maggiore conservň l'appellativo "Le Miracle".
Per accrescere la tensione Haydn antepone al primo movimento delle sinfonie londinesi un’introduzione in Adagio. Unica eccezione č la sinfonia in do minore Hob. I:95. Dai motivi principali dell'Adagio introduttivo sono tratti i temi del secondo movimento, del trio-minuetto e del Finale della sinfonia in re maggiore Hob. I:96. Alla stesso tempo ne sono anche il motto. L’Allegro e la parte in minore dell'Andante sono trattati contrappuntisticamente. L’inizio della Coda dell’Andante, con i due violini solisti e concertanti ricorda l’antica pratica del concerto grosso. Il minuetto č "incorniciato" da un bucolico Trio con solo di oboe. Il Finale ha un tema ricorrente che unisce il movimento di sonata e il Rondň.
Il 3 o il 4 maggio 1792 venne eseguita per la prima volta la sinfonia Hob. I:97. La tonalitŕ di do maggiore, che per Haydn rappresenta la tonalitŕ dello splendore festoso, conferisce al movimento iniziale, cosě come per la "sinfonia Maria-Teresa" Hob. I:48, il suo particolare carattere. Frammenti dell'introduzione riappaiono come reminiscenza nella Coda. Tra l’altro Haydn introduce in questo movimento un secondo tema autonomo, cosa rara nelle sue opere sinfoniche. Nella variante in minore dell'Adagio, scritto in forma di variazione, la terza variazione diminuisce in sedicesimi il tema in fa maggiore. Haydn dispone che i violini vengano suonati al "ponticello" o precisamente "vicino al pontioello". Albert Christoph Dies, il primo biografo di Haydn, sorisse, nel 1810 che "Haydn č l'inventore di questi minuetti impregnati di originalitŕ rara".
Anche nel terzo movimento della sinfonia in do moggiore niente fa pensare al minuetto sinfonico tradizionale, cioé ad una danza di corte innestata in un contesto alieno: "un neo galante posto sul viso truccato di un uomo" (Johann Adam Hiller). Dopo gli "sforzato" della parte principale del Trio attacca un Laendler austriaco nel quale Haydn ha scritto tutte le ripetizioni per poter operare un continuo cambiamento nella strumentazione. Il Rondň, finale infine offre sorprese sino all'ultima battuta. Qualcosa del carattere della opera buffa vive tuttora in questo brillante movimento finale.

Hans Christoph Worbs
Traduzione: Joseph Thapa

Nikolaus Harnoncourt (1929-2016)
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