DG - 1 CD - 439 942-2 - (p) 1995

Arnold SCHÖNBERG (1874-1951)






Pelleas und Melisande, Op. 5
46' 11"
Symphonische Dichtung für Orchester nach dem Drama von Maurice Maeterlinck


- 1. Die viertel ein wenig bewegt - zögernd 4' 29"

- 2. Heftig 3' 45"

- 3. Lebhaft 4' 26"

- 4. Sehr rasch 7' 58"

- 5. Ein wenig bewegt 1' 31"

- 6. Langsam 3' 40"

- 7. Ein wenig bewegter 3' 59"

- 8. Sehr langsam 4' 48"

- 9. Etwas bewegt 2' 26"

- 10. In gehender Bewegung 2' 49"

- 11. Breit 6' 20"





Verklärte Nacht, Op. 4 - (Revidierte Fassung für Streichorchester)

32' 55"
nach dem Gedicht von Richard Dehmel



- 1. Grave 7' 33"

- 2. Molto rallentando 7' 11"

- 3. Pesante 2' 34"

- 4. Adagio 11' 11"

- 5. Adagio 4' 26"





 
PHILHARMONIA ORCHESTRA
Giuseppe SINOPOLI
 






Luogo e data di registrazione
All Saints' Church, Tooting, London (Gran Bretagna):
- novembre 1991 (Op. 5)
- novembre 1992 (Op. 4)


Registrazione: live / studio
studio


Produced by
Wolfgang Stengel

Tonmeister (Balance Engineer)
Klaus Hiemann

Recording Engineers
Helmut Burk, Wolf-Dieter Karwatky (Op. 5); Hans-Rudolf Müller, Stephan Flock (Op. 4)

Publishers
Universal Edition, Vienna (Op. 5), Associated Music Publishers, New York (Op. 4)

Prima Edizione LP
-

Prima Edizione CD
Deutsche Grammophon | 439 942-2 | LC 0173 | 1 CD - 79' 11" | (p) 1995 | 4D DDD

Note
-















Fra i varii influssi cui la cultura tedesca si apre d’improvviso nell’ultimo decennio dell’Ottocento, al termine di un secolo di sostanziale chiusura ad apporti europei, si impone quello che definiremmo una sorta di impressionismo simbolico e decadente. La sua provenienza spazia, per citare soltanto nomi che influenzeranno gli esordii musicali di Schönbcrg, dal franco-belga Maeterlinck al danese Jacobsen (sul cui testo saranno composti i Gurrelieder). Prodotto di questa apertura culturale, di natura eminentemcnte eclettica, ma pure sintesi del cattivo gusto che le si accompagna, è Richard Dehmel, autore di quella Verklärte Nacht (Notte trasfigurata) che Schönherg intese illustrare ed interpretare con un “poema sinfonico” composto nel 1899 per il singolare organico cameristico costituito da un sestetto d’archi (la trascrizione per orchestra d’archi risale al 1917 ed è stata riveduta nel 1943).
La trasfigurazionc di cui parla il titolo è la trasfor
mazione di un tema tragico, e tuttavia intriso di sentimentalismo, in sogno e redenzione mistica. Una chiara notte di luna (fredda e stanca, ma non ancora malata come quclla di Pierrot) accoglie due amanti che passeggiano in un parco: la trascrizione emotiva del testo poetico, secondo una breve analisi dello stesso autore, è pressoché letterale. In un drammatico colloquio la donna confessa al compagno di aspettare un bambino da un altro uomo, incontrato prima di lui, ma la sua infelicità (tema discendente ai violoncelli con caratteristica nota puntata) non le impedisce di amarlo profondamente.
Mentre una successionc veemente ed appassionata dei violini (irregolarità ritrniche di terzine e sestine) ne esprime il senso di colpa, una marcata scansione nel grave è la voce del suo terrore per il giudizio dell’amato. Ma la risposta dcll’uomo, l’ampia melodia morbida e affettuosa, all`acuto dei violini ed annegata in uno sfavillare di luci, di suoni arrnonici, di pizzicati e di disegni ondcggianti, splende di un ardore che sa trovare negli incanti della natura la linfa della sua generosità. Il colloquio è ora un dialogo d’amore e il figlio dell`altro sarà una loro creatura.
Il lettino del dottor Freud è ancora lontano e la passeggiata nel bosco non si trasforma in un incubo dell'inconscio come, di lì a qualche anno, in Erwartung, ma in un trepido sogno: altrellanto lontano è l’atematismo di quel capolavoro successivo. Qui, lo straordinario fluire di una vena esuberante e turgida, ma non priva di anticipazioni Jugendstil, ancora intesse temi e motivi sul modello della variazione brahmsiana e rivive armonie ed enfasi wagneriane.
Il poema sinfonico Pelleas und Melisande, del 1902-03, segue “da capo a fondo lo splendido dramma di Maeterlinck”. Vi sovrappone tuttavia uno schema in quattro parti che riprende il classico modello della sinfonia. La prima sezione, l’incontro tra Golaud e Melisande nell'oscurità della foresta, ha il carattere tragico e angoscioso di un appuntamento col destino (tema con settima maggiore ascendente). In una compresenza di linee e frammenti derivati, che intrecciano, qui come in altri passi del lavoro, tessuti polifonici d`inestricabile densità, emergono i Leitmotive dei personaggi: tenera c indifesa la melodia all’oboe di Melisande, espansivo il tema di Golaud ai tre corni, eroico e appassionato, alla tromba, quello di Pelleas.
La scena della fontana, seconda parte, funge da scherzo. Golaud cade da cavallo nell’istante in cui l'inconsapevole Melisande perde la sua vera nuziale nel pozzo. Quando la fanciulla lascia fluire dal balcone i suoi lunghi capelli biondi, su festoni di terzine (quanto di vegetale posseggono le immagini femminili di quegli anni!), sullo sfondo delle arpe due violini suonano il suo motivo mentre un violoncello solo pronuncia il tema di Pelleas. Il successivo episodio, con Golaud che guida Pelleas nei sotterranei del castello, in un`autentica discesa agli inferi, è tra i vertici inventivi della composizione: livido di stagnanti fissità marine e di misteriosi risucchi (i celebrati, e mai prima sperimentati, glissandi di tromboni).
Un lungo tema d’amore, insolitamente non oscurato da cromatismi, apre l'ampio ‘adagio’ e si estende con crescente fervore fino all'estatico abbraccio degli amanti, crudelmente interrotto dall’aspro intervento di Golaud, che uccide Pelleas. L’ultima parte suona come una grande ricapitolazione tematica (Berg individuò non meno di venti temi conduttori nell’opera) e si apre con il tema della morte dell’inizio. Reminiscenze tristaniane ed echi straussiani si fondono, in un costante ampliamento degli orizzonti tonali, con premonizioni berghiane. Straordinaria, sul tema di Melisande riesposto a mo’ di corale dagli ottoni, una discesa di flauti e ottavini sulla scala per toni interi, prima che il tema del destino suggelli la vicenda.

Ernesto Napolitano