DG - 1 CD - 439 899-2 - (p) 1994

Richard STRAUSS (1864-1949)






Eine Alpensinfonie, Op. 64
50' 17"
- 1. Nacht (Notte) 3' 12"

- 2. Sonnenaufgang (Il sorger del sole) 1' 36"

- 3. Der Anstieg (Ascensione in montagna)
2' 18"

- 4. Eintritt in den Wald (Si entra nel bosco)
2' 48"

- 5. Wanderung neben dem Bache (Cammino lungo il ruscello)
3' 00"

- 6. Am Wasserfall (Alla cascata)
0' 15"

- 7. Erscheinung (Apparizione)
0' 46"

- 8. Auf blumige Wiesen (Prati fioriti)
0' 57"

- 9. Auf der Alm (Sui pascoli)
2' 03"

- 10. Durch Dickicht und Gestrüpp auf Irrwegen (Perduto nel folto della macchia e nel sottobosco) 1' 32"

- 11. Auf dem Gletscher (Sul ghiacciaio) 1' 06"

- 12. Gefahrvolle Augenblicke (Momenti di pericolo) 1' 19"

- 13. Auf dem Gipfel (In vetta) 4' 56"

- 14. Vision (La visione) 3' 20"

- 15. Nebel steigen auf (Sale la nebbia) 0' 18"

- 16. Die Sonne verdüstert sich allmählich (Il sole a poco a poco si oscura) 0' 44"

- 17. Elegie (Elegia) 1' 54"

- 18. Stille vor dem Sturm (Calma prima della tempesta) 2' 49"

- 19. Gevitter und Sturm, Abstieg (Temporale e discesa) 3' 48"

- 20. Sonnenuntergang (Tramonto) 2' 44"

- 21. Ausklang (Epilogo) 6' 28"

- 22. Nacht (Notte) 2' 24"





 
STAATSKAPELLE DRESDEN
Giuseppe SINOPOLI
 






Luogo e data di registrazione
Semperoper, Dresden (Germania) - aprile 1993

Registrazione: live / studio
live recording


Produced by
Wolfgang Stengel

Tonmeister (Balance Engineer)
Klaus Hiemann

Recording Engineers
Jobst Eberhardt, Reinhard Lagemann, Hans-Rudolf Müller, Rainer Höpfner

Publishers
Musikverlag F.E.C. Leuckart, München

Prima Edizione LP
-

Prima Edizione CD
Deutsche Grammophon | 439 899-2 | LC 0173 | 1 CD - 50' 17" | (p) 1994 | 4D DDD

Note
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RICHARD STRAUSS E DRESDA
Richard Strauss, la Staatskapelle di Dresda e i  concerti della Domenica delle Palme, congiunti come le note di un accordo perfetto, stanno a simboleggiare una ricca tradizione musicale della quale la presente registrazione intende offrire una testimonianza.
La grande amicizia che sotto il profilo artistico e umano legò per 67 anni Strauss ai suoi "cari" musicisti di Dresda - come li definiva lui stesso - era iniziata nel 1882 con la prima esecuzione della Serenata per fiati op. 7 nel Tonkönstlerverein (Associazione dei compositori) di allora. Subito dopo fu lo stesso Strauss ad accompagnare al pianoforte il violoncellista della Staatskapelle Ferdinand Böckmann (che aveva instaurato questo legame tra il compositore di Monaco e i musicisti della cittä sull'Elba) nella prima esecuzione della Sonata per violoncello op. 6. Poco tempo dopo Strauss dedicò al cornista di Dresda Oscar Franz il suo primo Concerto per corno, l'op. 11. Nel 1884 fu eseguita per la prima volta in un concerto sinfonico della "Cappella Reale" di Dresda una composizione di Strauss, l'Ouverture in do m; e a partire dal 1890 nei programmi concertistichi dell'orchestra fu incluso quasi ogni anno un suo poema sinfonico. Era così preparato il terreno per quella serie di nove premières operistiche tenutesi tra il 1901 e il 1938 che, unitamente ai frequenti impegni di Strauss sul podio della Semperoper, sottolineano nel modo più significativo l'intenso legame stabilitosi tra il compositore e l'orchestra e il grande fascino reciproco che essi seppero esercitare: dopo Feuersnot (Incendio) fu la volta di Salome, Elektra e Il cavaliere della rosa, eventi do portata mondiale nella storia del teatro musicale del primo Novecento che non mancarono di suscitare grande scalpore. Seguirono Intermezzo, Elena egizia, Arabella, La donna silenziosa e Daphne. Ancora nel 1944 l'anziano maestro faceva dono al Tonkünstlerverein della sua Prima Sonatina per strumenti a fiato, che porta l'arguto titolo "Dalla bottega di un invalido", e quattro anni dopo così confessava nella lettera, divenuta famosa, scritta per il 400° anniversario della Staatskapelle: "Tra i tanti meravigliosi ricordi della mia carriera artistica i suoni di quest'orchestra magistrale risvegliano sampre in me sentimenti di profonda gratitudine e ammirazione".
Anche durante la composizione della Sinfonia della Alpi per la sua prima esecuzione Strauss ebbe senz'altro in mente fin dall'inizio la Staatskapelle di Dresda. Sembra quasi che dopo il pieno e competente impegno dell'orchestra in Salome, Elektra e Il cavaliere della rosa il compositore volesse presentare sulle scene concertistiche una sorta di summa sinfonica di tutte le possibilità tecniche e timbriche che ad essa si potevano richiedere, o che essa riusciva ad ispirargli. E la fiducia del compositore doveva essere ben meritata, come fa intendere la critica scritta da August Spanuth dopo la première berlinese del 28 ottobre 1915, nella quale la Staatskapelle aveva suonato sotto la direzione dello stessoStrauss: “Il livello dell’esecuzione ... difficilmente potrà essere superato e nemmeno si potrà facilmente raggiungere”. Originariamente destinata a Ernst von Schuch, il direttore stabile della Staatskapelle al quale si dovevano anche le leggendarie rappresentazioni delle opere straussiane, la Sinfonia delle Alpi, compiuta solo dopo la morte di Schuch (il suo “più fido direttorc personale”), fu infine dedicata dal compositore al soprintendente, “al Conte Nicolaus Seebach e alla Cappella Reale di Dresda in segno di gratitudine”.
Già nel 1876 il giovane Strauss aveva “presentato al pianoforte” un’escursione in montagna: “Naturalmonte giganteschi affreschi sonori e polpettoni (alla Wagner)!”, riferiva al suo amico di gioventù Ludwig Thuille. Nel 1902 cominciò a lavorare ad un poema in quattro movimenti ispirato alla natura, per il quale era previsto il titolo ‘“L’Anticristo, una Sinfonia delle Alpi”. La disposizione che aveva concepito per la prima parte di quest’opera venne da lui ripresa nel 1911, quando volle elaborarla in un unico movimento. Nel febbraio 1915 la partitura era compiuta. Il compositore aveva decisamente ribadito nel
suo calendario sotto l'impressione della morte di Gustav Mahler (1911): “Voglio dare alla mia Sinfonia delle Alpi il titolo di Anticristo, nel senso di purificazionc morale con le sole proprie forze, riscatto per mezzo del lavoro, adorazione dell’eterna, meravigliosa natura”.
Friedrich Nietzsche aveva dato a Strauss lo stimolo alla composizione di Zaratustra. E già un anno prima che Nietzsche pubblicasse L'Anticristo (1895), Strauss confessò nell’opera Guntram un’affinità di spirito con l’autore di quello scritto: “La mia vita è definita dalla legge del mio spirito, il mio Dio parla a me direttamente attraverso di me. Anche nella sua concezione della natura poteva fare a meno di Dio, nella convinzione - così scrisse ancora a proposito del titolo che aveva concepito per la Sinfonia - che “tutti i grandi movimenti politici e religiosi possono avere effetti veramente fecondi solo per un certo periodo”. Se alla fine pubblicò l’opera con il titolo di Sinfonia delle Alpi rinunciando all’altro - ben più incisivo e scoperto - di “Anticristo”, ciò fu probabilmente dovuto ad un senso di riguardo che non poteva non imporgli la carica di maestro di cappella alla corte prussiana, da lui ricoperta in quegli anni.
Naturalmente Strauss non avrebbe pubblicato i titoli programmatici delle singole sezioni della Sinfonia se non avesse voluto renderli noti al pubblico. Ma già nel 1915 il suo biografo Steinitzer rilevò nella sua guida tematica all’opera che qui non si trattava di trascrizione di paesaggi in colori orchestrali, ma di espressione d’esperienze interiori legate a questi paesaggi. Nietzsche aveva affermato: “Per poter vivere sulle montagne, bisogna esserne capaci”, e in questo senso - a quanto pare - Strauss intendeva scrivere “un poema filosofico sugli alti e bassi della vita, una sorta di ‘curva ascendente e discendente’, dove il momento culminante si ha sulla ‘vetta’, su un piano superiore, per così dire, debitamente elevato sulle bassure della vita quotidiana” (Stephan Kohler). Il compositore seppe qui dispiegare una straordinaria fantasia timbrica (“Ora finalmente ho imparato a strumentare”, pare che esclamasse dopo la prova generale), e subordinò anche gli elementi apparentemente descrittivi all’ispirazione poetica. Nella Sinfonia si può rilevare una mescolanza di forma-sonata e variazione, dove alla “escursione in montagna” (salita e discesa) corrispondono esposizione, sviluppo e ripresa, mentre la forma della variazione tra introduzione e coda (mattino e sera) congiunge sotto un unico ampio arco tutte le “singole immagini”. La registrazione della Sinfonia delle Alpi è avvenuta dal vivo durante il concerto dato dalla Staatskapelle di Dresda la Domenica delle Palme 1993.
Questi concerti della Domenica delle Palme risalgono ad una iniziativa di Francesco Morlacchi, il compositore originario di Perugia che fu maestro di cappella alla corte di Dresda e che nel 1826 patrocinò un “fondo di assistenza” per le vedove e gli orlani di strumentisti dell’orchestra. I mezzi finanziari di questo fondo dovevano essere creati soprattutto con i proventi di concerti. Nel 1827 la casa reale di Sassonia fissò alla domenica prima di Pasqua la data dei concerti con questo preciso ed unico scopo di beneficenza. I programmi ampi e impegnativi, orientati verso un largo pubblico ed intesi così ad assicurare larghi proventi, comprendevano per lo più composizioni sinfoniche e oratori. La Domenica delle Palme del 1846 Richard Wagner presentò per la prima volta la Nona Sinfonia di Beethoven, un’opera che continuava ad essere contestata, e la portò ad un successo strepitoso. Da questo evento ebbe origine l’usanza di eseguire la Nona ad intervalli da due a cinque anni, e dall’inizio del nostro secolo ogni anno, sempre il giorno della Domenica delle Palme. Anche se il problema sociale che essi intendevano affrontare aveva trovato soluzione all’inizio degli anni Venti, questi concerti rappresentano tuttora un evento di grande rilievo nella vita musicale di Dresda. Quando Giuseppe Sinopoli nel 1992 è divenuto direttore stabile della Staatskapelle, ha proposto di non limitarne i programmi al tradizionale “rituale” beethoveniano, ma di allargarne i fulcri tematici soprattutto con l’inclusione di opere più specificamente legate alla Staatskapelle, conferendo così nei tempi attuali alla storia musicale di Dresda una più viva e consapevole risonanza presso il largo pubblico.
Con la registrazione della Sinfonia delle Alpi, la Domenica delle Palme 1993 ha costituito un avvio assai significativo in questo intento di ricongiungere la tradizione straussiana della città di Dresda con quella della sua Staatskapelle.
Eberhard Steindorf
(Traduzione: Gabriele Cervone)