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La
prison (1968, Presses de la
Cité)
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La
prigione
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Traduzione di Elena
Cantini |
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SCRITTORI
ITALIANI E STRANIERI
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Arnoldo
Mondadori Editore | Scrittori italiani e stranieri - N. 7
| Prima edizione: febbraio 1969 | 173 pagine
| 13,5 x 20,5 cm. |
Sovracoperta di Ferruccio
Bocca. |
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Improvvisamente,
un delitto. Un delitto inopinato e assurdo,
come si definisce ogni atto criminoso che
maturi in un clima di assoluta (o parrebbe
tale) imprevedibilità psicologica e
ambientale. Ma ben più imprevedibili si
direbbero le reazioni immediate - di diffuso
sconcerto? Di sorpresa senza sgomento? - che
manifesta un cercle de famille già sradicato,
e in profondità, dal prossimo e da se stesso.
Al centro del cerchio due coniugi di medio
successo borghese, all'insegna dell'abitudine
che non conosce coesione e, professionalmente,
di un giornalismo di cronaca paramondana, per
riviste che si sfogliano e non si leggono.
All'intorno, una schiera di uomini e
donne-comparsa, uniti e disuniti da
consetudini ora anodine ora meccaniche, ove
persino il sordido (se c'è, se c'è stato) si
stempera nella casualità, è un accadimento
pregresso e accidentale che non conosce
conseguenze e la memoria fatica a registrare.
Il resto è il silenzio di una vita d'attivismi
senza fervore, di scambi sociali a media
temperatura, di brevi arrampicate per il pane
quotidiano e tutto il resto; di lunghe,
reciproche, non registrabili lontananze.
Esiste, dunque, una prigione dei non-rapporti,
dei non-sentimenti, ove si soffochi
inavvertitamente per inerzia? Forse. Prima che
la Santè e il Quai del Orf'èvres diventino una
realtà palpabile e irreversibile. Prima della
fine: prima del delitto inopinato e assurdo.
Capitoli
I - II - III - IV - V - VI - VII - VIII
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