MONDADORI
collana "Scrittori italiani e stranieri" (1969-1978)



La prison (1968, Presses de la Cité)
La prigione
Traduzione di Elena Cantini

SCRITTORI ITALIANI E STRANIERI
Arnoldo Mondadori Editore | Scrittori italiani e stranieri - N. 7 | Prima edizione: febbraio 1969 | 173 pagine | 13,5 x 20,5 cm.
Sovracoperta di Ferruccio Bocca.

Improvvisamente, un delitto. Un delitto inopinato e assurdo, come si definisce ogni atto criminoso che maturi in un clima di assoluta (o parrebbe tale) imprevedibilità psicologica e ambientale. Ma ben più imprevedibili si direbbero le reazioni immediate - di diffuso sconcerto? Di sorpresa senza sgomento? - che manifesta un cercle de famille già sradicato, e in profondità, dal prossimo e da se stesso. Al centro del cerchio due coniugi di medio successo borghese, all'insegna dell'abitudine che non conosce coesione e, professionalmente, di un giornalismo di cronaca paramondana, per riviste che si sfogliano e non si leggono. All'intorno, una schiera di uomini e donne-comparsa, uniti e disuniti da consetudini ora anodine ora meccaniche, ove persino il sordido (se c'è, se c'è stato) si stempera nella casualità, è un accadimento pregresso e accidentale che non conosce conseguenze e la memoria fatica a registrare. Il resto è il silenzio di una vita d'attivismi senza fervore, di scambi sociali a media temperatura, di brevi arrampicate per il pane quotidiano e tutto il resto; di lunghe, reciproche, non registrabili lontananze. Esiste, dunque, una prigione dei non-rapporti, dei non-sentimenti, ove si soffochi inavvertitamente per inerzia? Forse. Prima che la Santè e il Quai del Orf'èvres diventino una realtà palpabile e irreversibile. Prima della fine: prima del delitto inopinato e assurdo.

Capitoli
I - II - III - IV - V - VI - VII - VIII



Le chat (1967, Presses de la Cité)
Il gatto
Traduzione di Gabriella Cioffi Raiti

SCRITTORI ITALIANI E STRANIERI
Arnoldo Mondadori Editore | Scrittori italiani e stranieri - N. 16 | Prima edizione: giugno 1969 | 188 pagine | 13,5 x 20,5 cm.
Sovracoperta di Ferruccio Bocca.

Vi è vita oltre i confini del silenzio? che nome prendono i sentimenti, quando si è perduta la capacità di esprimerli? Per Emile e Marguerite la risposta è dolorosamente ardua: odio e affetto hanno per loro le identiche manifestazioni, e quella che chiamano vita è soltanto una sterile, prolungata agonia. Inariditi al punto da non rivolgersi la parola, legati soltanto dal ricordo delle loro reciproche perfidie, sono incapaci di spezzare il vincolo che li unisce, di rinunciare l'uno all'altra. Si torturano per dividere il peso di una vita ancorata a un mondo che gradualmente si sfalda attorno a loro, o per illudersi che la muta presenza dell'altro riesca a tratti a diradare la nebbia angosciosa del silenzio. Nella miseria di un'esistenza nutrita soltanto da meschine preoccupazioni, estraníata dal mondo contemporaneo che essi non comprendono, la morte del gatto diviene, come in un dramma di Jonesco, il simbolo stesso della loro solitudine, della loro aridità. L'evento in apparenza trascurabile si allarga a significare un più vasto simbolo, il simbolo della solitudine in cui si dibattono molti, capaci di fare della propria vita soltanto una lunga attesa della morte, incapaci di comprendere o di indagare che cosa si stenda oltre i confini del silenzio.

Capitoli
I - II - III - IV - V - VI - VII




Il y a encore des noisetiers (1969, Presses de la Cité)
Germogliano sempre i nocciòli
Traduzione di Elena Cantini

SCRITTORI ITALIANI E STRANIERI
Arnoldo Mondadori Editore | Scrittori italiani e stranieri - N. 56 | Prima edizione: luglio 1971 | 154 pagine | 13,5 x 20,5 cm.
Sovracoperta di Ferruccio Bocca.

Settantenne, ma ancora in ottima forma, il ricco banchiere parigino François Perret-Latour si è sposato tre volte e ha tre volte divorziato. Ora vive solo, da tranquillo celibe, in un lussuoso appartamento della place Vendôme. Benché possa considerarsi ancora discretamente felice, egli sente intorno a sé la stretta della solitudine e dell'indifferenza. Alcuni segni, proprio perché appartengono all'ordine naturale delle cose, lo avvertono che la corsa della sua vita verso la fine ha avuto una improvvisa accelerazione. L'atteggiamento più ovvio e ragionevole sarebbe quello di una rassegnata attesa... Ma la rassegnazione non è nella natura di Perret-Latour. Egli reagisce con un vigore e un estro impensabili. Trova la solitudine insopportabile, la vita agiata e confortevole che conduce vuota e insignificante. E per smantellare le difese che si è costruito in anni e anni di egoismo, si allea con due ragazze che irrompono nella sua esistenza con l'ardore, la passione e la libertà della gioventù d'oggi. Praticamente, riesce a dare scacco alla vecchiaia, all'isolamento, alla morte e a ritrovare nella propria vita nuovi scopi e significati riconoscendo come suo il figlio illegittimo della nipote. Simenon, che considera questo uno dei suoi romanzi più riusciti, evoca i personaggi attraverso uno stile efficace, piacevolmente scorrevole e vivo. Li osserva con una curiosità sottile e minuziosa, che ce li rivela fin nelle più recondite pieghe della loro natura. Nei loro confronti non è ottimista, ma benevolo e comprensivo. E come nella realtà della vita, essi ci sorprendono per la ricchezza delle risorse umane, per la carica di simpatia e per la spregiudicata spontaneità del loro comportamento.

Capitoli
I - II - III - IV - V - VI - VII - VIII



Le riche homme (1970, Presses de la Cité)
Il ricco
Traduzione di Elena Cantini

SCRITTORI ITALIANI E STRANIERI
Arnoldo Mondadori Editore | Scrittori italiani e stranieri - N. 91 | Prima edizione: gennaio 1971 | 171 pagine | 13,5 x 20,5 cm.
Sovracoperta di Ferruccio Bocca.

Una città di provincia squallida e tediosa: Marsilly, nel Sud della Francia. Un uomo solitario, soffocato dalla routine, dall'inerzia dei gesti quotidiani, un uomo ricco che nella sua ricchezza trova la forza e il compenso alle proprie frustrazioni: Victor Lecoin. Tali l'ambiente e il protagonista di questo romanzo di Simenon. Deluso da un matrimonio contratto senza particolare affetto, Lecoin concepisce una tormentosa passione per Alice, ragazza semplice, quasi primitiva, che ha avuto un'unica, dolorosa e incompleta esperienza sessuale. La senile passione di Victor trova un ulteriore elemento drammatico nel desiderio di rivalsa che nei suoi confronti prova Théo, commerciante del luogo, umiliato dalla ricchezza e dalla forza fisica di Lecoin, Théo finisce per identificare il possesso della ragazza con il simbolo della sua rivincita su Victor. E infine il personaggio chiave, inconsapevole e tragico deus-ex-machina: Doudou, il Muto, la cui animalesca fedeltà a Lecoin non indietreggia neppure di fronte al delitto. Con la sobrietà dei mezzi letterari che gli è propria, Simerion ci dà ancora una volta un quadro indimenticabile di grande penetrazione psicologica della provincia francese. Ma punto culminante del libro sono le pagine della conturbante descrizione dell'accendersi e del prorompere irrefrenabile della passione erotica. E infine, i momenti foschi, rabbrividenti del finale - nei quali una realtà tragica su cui gravano la morte e la miseria degli istinti umani fuga tutte le illusioni - sono la conclusione drammatica del romanzo.

Capitoli
I - II - III - IV - V - VI -VII - VIII



Betty (1961, Presses de la Cité)
Betty
Traduzione di Elena Cantini

SCRITTORI ITALIANI E STRANIERI
Arnoldo Mondadori Editore | Scrittori italiani e stranieri - N. 284 | Prima edizione: luglio 1978 | 129 pagine | 13,5 x 20,5 cm.
Sovracoperta di Ferenc Pintér.

Una giovane donna della provincia francese, perseguitata fin dall'adoloscenza da difficoltà sessuali che la spingono alla continua ricerca di essere violata e ferita. Un matrimonio borghese che la obbliga al duplice ruolo di moglie e di madre, ma al quale non resiste a lungo. La drammatica rottura con l'ambiente familiare dà l'avvio a una lenta ma inesorabile autodistruzione ricercata in casuali incontri con sconosciuti. E, infine, l'amicizia pulita di una donna che segna il ritorno alla vita, mentre si riaffacciano antiche ossessioni e vecchi fantasmi.
Uno dei romanzi più tipici e avvincenti di Simenon per la morbosità delle atmosfere e la magistrale sapienza narrativa.

Capitoli
I - II - III - IV - V - VI - VII - VIII