È
un’Europa che sonnecchia sotto la neve, ma
«scossa da bruschi e terrificanti
sussulti», quella dei primi mesi del
1933. Un’Europa malata, tanto che il
medico, mentre la ausculta e le fa dire
«33», ha un’aria preoccupata. Non è un
medico, Simenon, non ha rimedi da
prescrivere, ma ha il fiuto, la curiosità
e la cocciutaggine del reporter di razza.
E non esita ad attraversarla, questa
Europa, dal Belgio a Istanbul,
spingendosi fino a Batum e concentrando
la sua attenzione soprattutto sui «popoli
che hanno fame»: quelli dell’ex impero
zarista. Risoluto a ignorare le «cartoline
illustrate», Simenon ci offre, sul
continente negli anni tra le due guerre,
una testimonianza preziosa, fatta di
immagini, episodi, annotazioni, dialoghi,
scenari (alcuni dei quali torneranno,
trasfigurati, nella sua narrativa). E non
meno preziose sono le fotografie che
scatta in viaggio, e che accompagnano il
volume: perché ancora una volta, nelle
stradine ghiacciate di Vilnius come nelle
desolate campagne della Polonia, nella
Berlino che assiste all’incendio del
Reichstag come nel sordido dormitorio dei
poveri di Varsavia, nello studio di
Trockij sull’isola di Prinkipo come nel
miserabile mercato di Odessa (e perfino
negli alberghi di lusso delle grandi
capitali europee, popolati di sagaci
portieri, stravaganti banchieri, ricche
dame annoiate e nevrasteniche, truffatori
e avventuriere di alto bordo), quello che
interessa a Simenon è stanare l’«uomo
nudo», e mostrarcelo, come farà poi nei
suoi romanzi, con compassione infinita e
senza mai emettere giudizi.
Indice:
Europa 33
- 1) Belgio
- 2) Frontiere
- 3) Viva la Polonia!
- 4) Romania: assomigliare alla Francia
- 5) L'Europa all'incontrario
- 6) La generazione del disordine
- 7) Cartoline illustrate
I grandi albergi europei
Una visita a Trockij
Popoli che hanno fame
- 1) Le frontiere proibite
- 2) Vilnius, dove le ragazze sono disposte
a emigrare pur di farsi una dote
- 3) Dal dancing alla cucina comune
- 4) I poveri che si vergognano di esserlo
- 5) Il "cafedji" padrone a bordo... dopo il
capitano
- 6) Un villaggio con qualche edificio
nuovo: Ankara, la capitale
- 7) Nostalgia slava a Pera
- 8) Odessa...! Nessuno scende
- 9) Vietato uscire senza la guida
- 10) Nonostante tutte le precauzioni non si
può nascondere la miseria
- 11) Un bluff a uso e consumo dei turisti
- 12) La festa della squadriglia
- 13) I figuranti con le guance finte
- 14) Una traversata a bordo di una nave
sovietica
- 15) La signora che ride
- 16) I piaceri di un bagno a Batum
- 17) Il regime di terrore della Ghepeù
- 18) Fare piazza pulita
- 19) In Russia si può entrare. Meno facile
è uscirne
- 20) Un visto di uscita che si fa attendere
- 21) Il giro dell'Europa attraversando il
Mar Nero
- 22) Masse nutrite di speranze e di sogni
irrealizzabili
- 23) Abbiamo impiegato duemila anni a dare
forma al mondo in cui viviamo
Con una Nota di Matteo Codignola: "Un
fabbricante di istantanee".
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