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1 LP -
Harmonia Mundi HMU 338 (p) 1976
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1 LP -
Ars Nova VST 6080 (p) 1977 |
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3 CD's -
Harmunia Mundi HMA 190336.38 (c) 1990 |
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CARMINA BURANA -
Volume 4
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CARMINA VERIS ET AMORIS
III
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- Veris dulcis
in tempore I - (Contre-ténor,
sifflet, psaltérion, tympanon,
cymbales, tambourin à grelots)
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CB 159 |
6' 11" |
A1 |
-
Vacillantis trutine II -
(Contre-ténor, baryton-basse,
tympanon, flûte de corne, rebec,
mandore)
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CB 108
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9' 28" |
A2 |
- Michi
confer venditor I -
(Contre-ténor, cornemuse,
tambourin à grelots,
grelots) |
CB 16* |
2' 47" |
A3 |
-
Veris dulcis in tempore II -
(Contre-ténor, baryton-basse, deux
sifflets, vielle à roue, trompette
marine, rubebe, tympanon, tambourin
à grelots) |
CB 159
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2' 44" |
A4 |
CARMINA MORALIA ET
DIVINA II |
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-
Dic Christi veritas - Bulla
fulminante - (Contre-ténor,
baryton-basse, récitant, flûte à bec
alto, luth, vièle, chalémie,
carillon, tabor, petites timbales en
poterie) |
CB 131 et 131a
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7' 53" |
B1 |
- Licet
eger II - (Vielle à
roue et chant) |
CB 8 |
5' 45" |
B2 |
- Si
vocatus ad nupcias I -
(Flûte à bec ténor) |
CB 26,3 |
1' 55" |
B3 |
-
Nomen a sollempnibus II - (Contre-ténor,
baryton-basse, récitant, carillon,
vielle à roue, chalémie, cornet à
bouquin courbe, cymbales, tabor,
rubebe) |
CB 52 |
3' 20" |
B4 |
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René CLEMENCIC,
Direction et Réalisation
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CLEMENCIC CONSORT
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Sources |
- Zeger
Vandersteene, contre-ténor |
München: Bayr,
Staatsbibl. Clm. 4660 |
- Pedro Liendo,
baryton-basse |
Escorial: Z.
II. 2 |
- René Zosso,
vielle à roue et chant, récitant |
Cambridge:
Univ. Bibl. Ffl, 17 |
- René Clemencic,
flûte de corne, flûtes à bec,
sifflet |
Vienna: Ost.
Nat. Bibl. Cod. 1887 (suppl. 561) |
- Renate
Hildebrand, chalémie,
bombarde, sifflet |
London: British
Mus. Egerton p. 13, 274 p. 13 ex |
- Andras Kecskes,
psaltérion, luth, rubebe |
Firenze:
Laurenziana Plut. 29, 1 p. 13, ex |
- Spiros Rantos,
vièle, rebec, tambourin à grelots |
Wolfenbüttel:
Herz.-August-Bibl., Helmst. 628, p.
14, 1099, p. 14 |
- Frantisek Pok,
cornet à bouquin courbe, trompette
marine, cymbales |
Madrid: Bibl.
Nacio. 20.486 (previously Toledo) |
- Wolfgang
Reithofer, tympanon,
carillon, tambourin à grelots,
petites timbales en poterie |
Stuttgart:
Landesbibl. H.B.I. (Ascet) 95, p. 13 |
|
Évreux: Ms. 2
p. (Abbaye Lyre) 13 |
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Burgos: Códex
de las Huelgas |
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Paris: Bibl.
Nat. Lat. 3549 p. 12, 3719 p. 12
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Luogo
e data di registrazione |
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gennaio
1976
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Registrazione:
live / studio |
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studio |
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Presa del suono
e montaggio |
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Pierre
Studer |
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Direzione
musicologica
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René
Clemencic |
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Originale LP |
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HARMONIA
MUNDI - HMU 338 - (1 LP - durata
40' 30") - (p) 1976 - Analogico |
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Edizione
italiana LP
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ARS
NOVA - VST 6080 - (1 LP - durata
40' 30") - (p) 1977 - Analogico |
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Prima Edizione
CD |
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HARMONIA
MUNDI - HMA 190336.38 - (3 CD's -
durata 73' 50", 74' 30" & 72'
12") - (c) 1990 - (CD2: 12-15 -
CD1: 13-16) - Analogico
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Note |
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Copertina:
Tapisserie de Bayeaux (dettaglio).
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Il
manoscritto
originale dei
Carmina Buran è
antecedente alla
metà del XIII
secolo.
Proveniente con
ogni probabilità
dal Tirolo o dalla
Carinzia, presenta
un'imponente
raccolta di
liriche
"internazionali"
che vanno dal
tardo XI ai primi
anni del XIII
secolo;
escludedndo un
certo numero di
testi in germanico
medio-alto e
grancese, sono
state tutte
scritte in latino,
la lingua dei
chierici. Dalla
scoperta di testi
contemporanei
paralleli, si può
localizzare
l'origine di
questi canti in
Francia,
Inghilterra,
Scozia, Svizzera,
Spagna, Germania e
Italia. Una parte
delle poesie
tramandateci dal
manoscritto che
contiene la
raccolta completa
dei Carmina Burana
(scritto da almeno
sei scrivani
diversi) era
corredata di una
notazione senza
rigo musicale. E'
stato possibile
ricostruire queste
melodie
confrontando
documenti
dell'epoca: sono
di sorprendente
bellezza e
vitalità, con la
loro alternanza di
semplici arie in
stile popolare e
di melodie
sofisticate
e abilmente
ricercate; di
semplici canti
strofici con o
senza ritornello e
di forme complesse
che seguono lo
sviluppo del
testo. Canti
grgoriani,
sequenze, arte
popolare si
trovano talvolta
casualmente
vicini, con
effetto per altro
assai vitale, o si
intrecciano
abilmente a
melodie di
trovieri, di
trovatori e
minnesänger.
Il canto di
primavera Veris
dulcis in
tempore (CB
159) risale alla
metà del XII
secolo. Compare
due volte nel
manoscritto dei
Carmina Burana,
una volta con
neumi e una senza.
Musicalmente
questo brano ha la
forma di un virelai
con ritornello (aa
bc con ritornello
b'd). Il canto
d'amore Vacillantis
trutine (CB
108) fu composto
alla fine del XII
secolo; la
melodia,
artisticamente
rilevante e
vivace, ha la
forma di una
sequenza con
ritornello (a R b
R b R).
Il duetto tra
Maria Maddalena e
il venditore di
unguenti Michi
confer venditor
(CB 16) è tratto
dalla scena di
Maddalena del
dramma della
Passione dei
Carmina Burana.
Nel Medio Evo si
vide in questa
scena la
rappresentazione
simbolica della
vita terrena e
della corruzione
dei sensi: Maria
Maddalena è
l'incarnazione
dell'essere
sensuale, mentre
il venditore di
unguenti incarna
la seduzione dei
piaceri del mondo.
La melodia
semplice, da
menestrello,
presenta forma
strofica con
ritornello.
Dic Christi
veritas - Bulla
Fulminante
(CB 131 &
131a) è un canto
critico ed
impegnato nel
quale si
stigmatizza senza
pietà la
corruzione della
Chiesa. Fu scritto
da Filippo,
eminente teologo e
Cancelliere
all'Università di
Parigi (morto nel
1236). In
occasione di un
suo viaggio a Roma
nel 1216, Filippo
ebbe un certo
numero di
esperienze
spiacevoli con la
Curia Romana che
ispirarono il suo
canto. In origine
Dic Christi
veritas e Bulla
fulminante
erano due canti
separati, ma il
manoscritto dei
Carmina Burana li
fonde insieme,
alternando un
verso del primo ad
un verso del
secondo canto. Da
un punto di vista
musicale Bulla
fulminante
nasce dal
conductus Dic
Christi, dal
momento che le
note del
prolungato melisma
finale sono state
poste, una per
una, sotto il
testo di Bulla fulminante.
Più tardi, questo
nuovo conductus
così ottenuto fu
dotato di un'altra
parte verbale (Veste
nuptiali)
con un tipico
processo medievale
consistente nel
creare qualcosa di
nuovo da elementi
preesistenti
mediante
interpolazioni,
nuove
interpretazioni,
commenti, commenti
di commenti, ecc..
Questo conductus
ci è stato
tramandato in
versione a una,
due e tre voci, ma
la melodia
principale è
sempre rimasta
nella voce più
bassa. A questa
melodia,
costantemente
mantenuta, si
aggiunsero di
volta in volta
voci supplementari
e di commento. Bulla
fulminante
godette di vasta
popolarità,
provata dal
ritrovamento di
copie diverse in
biblioteche di
Londra,
Wolfenbüttel,
Firenze e Madrid.
Anche Licet
eger (CB 8)
fustiga le
malefatte della
Chiesa. La Curia
vi è raffigurata a
guisa di
prostituta venale:
le indulgenze e la
stessa Eucarestia
sono messe in
vendita dal Clero
avido e rapace.
L'autore di questo
amaro canto è
Gualtiero di
Chatillon (nato a
Lilla nel 1132) il
quale, tanto come
pedagogo che come
canonico o
cancelliere alla
corte del re di
Inghilterra,
condusse
un'esistenza assai
incerta e
precaria. Una
prebenda avrebbe
potuto offrirgli
quella sicurezza e
quella pace
necessaria per
poter seguire la
sua naturale
inclinazione agli
studi. Pare che
alla fine
riuscisse a
trovare un
mecenate nella
persona
dell'Arcivescovo
di Reims, tuttavia
terminò la vita in
miseria. Il suo
pianto ha accenti
strazianti (CB
123) quando, come
egli ci narra,
contratta la
lebbra, è
costretto a subire
il bando e
l'esilio. La
melodia,
tramandataci da un
manoscritto
dell'Abbazia di
Lyre è in forma di
ballata strofica
(a b a b c d e f).
Nomen a
sollempnibus
(CB 52) è un canto
di festa per la
celebrazione della
conquista di
Gerusalemme da
parte dei
Cristiani il 15
luglio 1099,
durante la prima
Crociata. La
melodia è
costruita come un
lai
strofico: prima
strofa cinque
volte a b più il
ritornello (cd cd
cd ee ff ggg);
seconda strofa tre
volte ab più il
ritornello; terza
strofa quattro
volte a b più il
ritornello. Il
canto proviene dal
monastero di
Solignac, presso
Limoges. Si
vocatus ad
nupcias è
presentato in
versione
strumentale, vi
sono aggiunti come
commentari, tre
brevissime
composizioni,
lapidarie come
massime (CB 120a,
CB 43/2, CB 55),
secondo la pratica
e l'uso del tempo.
René
Clemencic
(Traduzione
in italiano di
Clara Schiaffini
De Laude [Ars
Nova VST 6080])
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