1 LP - Harmonia Mundi HMU 336 (p) 1974
1 LP - Ars Nova VST 6058 (p) 1976
3 CD's - Harmunia Mundi HMA 190336.38 (c) 1990

CARMINA BURANA - Volume 2







CARMINA MORALIA


- Deduc Syon, uberrimas - (Voix d'hommes (schola, contre-ténors I et II), baryton, [R. Clemencic], tabor)
CB 34 2' 53" A1
- Ecce torpet probitas - (Vielle à roue et chant)
CB 3
2' 18" A2
- In terra summus rex - (Récitant [R. Zosso], voix d'hommes, pièces de monnaie, tambour de basque)
CB 11 3' 03" A3
- Fas et nefas ambulant - (Contre-ténor I, contre ténor II, bombarde alto, cornet à bouquin alto, grand tambour de basque, triangle) CB 19 1' 53" A4
- Flete flenda - (Récitants [Z. Vandersteene, R. Zosso]) CB 5 1' 09" A5
- Homo qui vigeas - (Orgue portatif)
CB 22
2' 34" A6
- Procurans odium II - (Vielle à roue et chant, cornet à bouquin alto, vièle alto, bombarde alto, tabor)
CB 12 2' 56" A7
- Crucifigat omnes - (Voix d'hommes, cornet à bouquin alto, vièle ténor, bombarde alto, cymbalettes de cuivre) CB 47 3' 14" A8
CARMINA DIVINA


- Ave nobilis venerabilis Maria - (Voix d'hommes, clochettes doubles, triangle) CB 11* 5' 43" B1
- Fulget dies celebris - (Vielle à roue et chant, cornet à bouquin alto, crotales, tabor)
CB 153 1' 06" B2
CARMINA VERIS ET AMORIS


- Tempus transit gelidum - (Contre-ténor I, orgue portatif, rebec, tympanon [hackbrett], cymbalettes) CB 153 3' 36" B3
- Bacche, bene venies II - (Cornemuse, tambour de basque, tabor turc, petites timbales en cuivre, paire de timbales en cuivre, grelots) CB 200 2' 01" B4
- Licet eger - (Flûte de berger) CB 8 3' 09" B5
- In Gedeonis ara - (Petite flûte à bec sopranino, tympanon [hackbrett], rabâb, bombarde alto, rubebe, contre-ténor I, tambour de basque, cymbalettes) CB 37 3' 14" B6
- Exiit diliculo rustica puella - (Contre-ténor I, sifflet, rebec, clochettes doubles) CB 90 1' 04" B7
- Clauso Chrones - (Voix d'hommes, flûte à bec sopranino, vièle alto, luth, cornet à bouquin courbe alto, bombarde alto, tambour de basque, cymbalettes) CB 73 3' 06" B8




 
René CLEMENCIC, Direction


CLEMENCIC CONSORT
Sources
- Zeger Vandersteene, contre-ténor I, percussion Barcelona: Arxiu de la Corona d'Aragò, ms. Ripoli 116
- Hans Breitschopf, contre-ténor II Burgos: Códex de las Huelgas
- Pedro Liendo, baryton Cambridge: Jesus Coll. 18; Univ. Bibl. Pill. 17
- René Zosso, vielle à roue et chant, récitant
Evreux: 2 s. 13
- René Clemencic, flûte de berger, flûte à bec sopranino, orgue portatif, sifflet Firenze: Laurenziana Plu. 29, 1 p. 13, ex.
- András Kecskés, luth, rubebe, tabor turc St-Gallen: Stiftsbibliothek 383 p. 13
- Frantisek Pok, cornet à bouquin courbe alto, cornemuse Limoges: 17 (Ctal. 2) p. 13
- Spiros Rantos, vièle alto, vièle ténor, rabàb, grelots London: British Museum Egerton 2615
- Richard Erig, bombarde alto Madrid: Bibl. Nacio. 20.486 (précéd. Toledo)
- Walter Schiefer, tympanon (hackbrett), tabor, grand et petit tambour de basque, paire de petites timbales de cuivre, cymbales, cymbales de coquillage, clochettes doubles
SCHOLA München: Bayr. Staatsbibl. Clm 4660 et Clm 5539 p. 14
- Gustav Bauer, baryton Wolfenbüttel: Herz. -August-Bibl., Helmst. 1099, p. 14; Helmst. 628, p.14
- Ladislav Illavsky, baryton
- Laszlo Kunz, baryton
- Franz Handlos, basse
- Karl Kastler, basse
 






Luogo e data di registrazione
Salle des Prélats du Schottenstift, Vienna (Austria) - 1974


Registrazione: live / studio
studio

Presa del suono e montaggio
Pierre Studer

Direzione musicologica

René Clemencic

Originale LP
HARMONIA MUNDI - HMU 336 - (1 LP - durata 43' 26") - (p) 1974 - Analogico

Edizione italiana LP

ARS NOVA - VST 6058 - (1 LP - durata 43' 26") - (p) 1976 - Analogico

Prima Edizione CD
HARMONIA MUNDI - HMA 190336.38 - (3 CD's - durata 73' 50", 74' 30" & 72' 12") - (c) 1990 - (CD2: 1-9 - CD1: 17-21 - CD3: 1-2) - Analogico


Note
Copertina: Tapisserie de Bayeaux (dettaglio).













Il manoscritto originale dei CARMINA BURANA giunse in possesso della "Biblioteca Centrale Reale della Corte" a Monaco nel 1803, nel quadro del processo di secolarizzazione dei conventi di Baviera. Il primo editore di questi manoscritti, il bibliotecario J.A. Schmeller, diede loro il nome di CARMINA BURANA (Poemi di Benedikt-beuren) perchè questo gruppo di manoscritti era stato scoperto nel convento bavarese che appunto portava questo nome. Non è comunque certamente là che il manoscritto fu redatto. I più recenti studi ne fanno risalire la stesura alla prima metà del XIII secolo nel Tirolo, anzi, più esattamente ancora, in Carinzia (a Maria Saal?). Si menziona anche, come luogo di origine, la corte di un Vescovo di Seckau, in Stiria (sia il Vescovo Karl, 1218-1231, sia il Vescovo Heinrich, 1232-1243).
Questo manoscritto comprende una vasta ed imponente collezione di composizioni liriche internazionali, principalmente latine, datate dal tardo XI al XIII secolo. La scoperta di documenti contemporanei paralleli permette oggi di stabilirne i paesi d’origine: Occitania (tra gli altri, i manoscritti di St. Martial de Limoges dell'inizio del XII secolo), Francia, lnghilterra, Scozia (St. Andrew), Svizzera (Certosa di Basilea), Catalogna (Barcellona, Las Huelgas), Castiglia (Toledo), Germania (tra gli altri, il Convento di Weingarten). In mezzo a numerosi anonimi, risaltano i nomi di poeti come il celebre Archipoeta di Colonia (*) la cui attività è storicamente posta tra il 1140 e il 1165; Ugo d'Orléans detto "il Primate" (1093-1170); Gautier de Chatillon (1135-1182); Pierre de Blois (1135-1207); il cancelliere di Parigi Philippe de Grève (morto nel 1236) e l'Arcivescovo di Canterbury Stephen Langton (morto nel 1228). La maggio parte di questi poemi era profana; tuttavia le composizioni sacre - un Gioco di Pasqua, un Gioco di Natale, degli inni, etc., - sono di una penetrante bellezza. Ad eccezione di qualche testo in medio-alto tedesco e in francese, è la lingua internazionale dei letterati, il latino, che viene utilizzata.
Una parte di questi testi può essere indicata come la poesia dei "vagabondi"o dei goliardi. I termini assumono qui spesso un significato dai contorni sfumati. Si possono chiamare "vagabondi" tutti i letterati e gli allievi che andavano di città in città e che potevano diventare "sedentari" dopo anni di errare. I goliardi dovevano il loro nome sia a Golia, sia a gula, parola latina per significare golosità. Sembra che fossero stati tutti dei chierici che avevano violato le regole: l'instabilità si alleava in loro con un'esistenza dissoluta - bevute, baldorie, giochi, oziosità, prostituzione. A fianco di canzoni satiriche che criticano la loro epoca con violenza o emozione, si incontrano nei CARMINA BURANA dolci canti d’amore, i canti sulla primavera, altri pieni d’interiorità, accanto a canti quasi immorali, canti di avidità senza misura. Le parodie si servono volentieri di associazioni mentali religiose; non solo perchè a quel tempo si era veramente senza fede, ma sovente - ed al contrario - perchè Dio era presente ovunque, tanto da non poter veramente evitare l'argomento. Così la canzone dissoluta Alte clamat Epicurus, parodia in medio-alto tedesco del celebre canto dei crociati di Walther von der Vogelweide (c. 1170- c. 1230) sulla cui melodia deve essere cantata, e alla cui prima strofa si arresta.
Una parte dei poemi nei manoscritti dei CARMINA BURANA è dotata di melodie, annotate per lo meno da sei copisti diversi, in neumi senza pentagramma. Per mezzo di documenti paralleli si è potuta recuperare una parte di queste arie. In origine, la maggior parte era verosimilmeme cantata. Per molti tra questi poemi, le melodie avrebbero dovuto essere riportate sul Ms. dei CARMINA BURANA, ma non fu mai fatto. E molti dei canti si ritrovano in altri manoscritti contemporanei. Certi Ms. portavano versioni ad una o due voci nello stile del conductus con frasi nota-contro-nota. Molti altri possono essere caratterizzati per la tecnica del contrafactum così apprezzata nel Medio Evo: su melodie conosciute, correnti, sono scritte nuove parole. Così l'antico inno di Natale Fulget dies celebris presta la sua melodia per il canto d'amore Tempus transit gelidum - il quale si esaurisce, come d'altronde un certo numero di CARMINA BURANA, su una strofa in medio-alto tedesco.
Tutte le arie dei CARMINA BURANA accessibili oggi sono di grandissima vitalità, di una bellezza stupefacente. A fianco di melodie semplici, popolari, si incontrano composizioni molto raffinate, con impeto tutto artistico; a fianco di canti strofici senza grandi pretese con o senza ritornello, si incontrano grandi forme in stile di sequenze, molto ramificate, paragonabili a quelle della poesia. Il gregoriano, la sequenza, l'arte popolare, l'arte dei Trovatori, dei Trovieri e Minnesäinger si uniscono in maniera multicolore o si influenzano reciprocamente. La redazione dei testi poetici che ho scelto corrisponde fedelmente - con la sola eccezione degli errori di grafia presenti nell'originale - al testo originale del manoscritto dei CARMINA BURANA, quando anche i filologi possano occasionalmente considerare le varianti o i purismi come una forma di corruzione. In effetti, non si tratta a mio, avviso di darne una versione ideale ma al contrario, molto semplicemente, di restaurare il linguaggio che è stato riportato dai copisti del Ms. dei CARMINA BURANA. Io mi sono dunque attenuto scripolosamente al loro testo.
Gli strumenti medioevali erano di una pienezza, di una ricchezza di timbri incredibile. Numerosi strumenti arrivavano ai paesi europei dal Medio Oriente - liuto, salterio, rabâb, piffero, timpani, tamburini, etc. Molti di questi strumenti sono stati conservati intatti fino ai giorni nostri in certi paesi del Vicino Oriente e così come nel quadro della musica popolare di molti paesi sono ancora oggi reperibili - la musica etnica conserva in effetti volentieri il passato. Noi abbiamo utilizzato tali strumenti il più possibile, come testimoni viventi del Medio Evo e come garanzia della massima autenticità. La pratica d’interpretazione dell'epoca dei CARMINA BURANA è ricostruibile con uno studio dettagliato dei dati redazionali ed iconografici del tempo, così come dall'analisi intensiva della pratica musicale di regioni come la Sicilia, la Sardegna o la Catalogna di oggi, e il Medio Oriente: infatti, in tali paesi si incontrano ancora tecniche d'interpretazione con forme paragonabili a quelle del Medio Evo.
Abbiamo cercato di sottolineare l'internazionalità di questi canti per mezzo di forme interpretative diversificate - per esempio influenza araba nulla, parziale o dominante, etc., - così come per mezzo del mantenimento di abitudine e manierismo d'espressione particolari, quali, ad esempio, la pronuncia del latino alla maniera italiana, francese, spagnola o tedesca, ecc.. Si noterà infatti che sono presenti parecchie versioni della stessa composizione. Ed ugualmente ogni composizione dotata di un testo poteva fin dall'origine essere interpretata come composizione puramente strumentale - con eventualmente un preludio, o un interludio: così da dimostrare di non essere obbligatoriamente legata al contenuto espressivo originale.
L’insieme dei CARMINA BUBANA comprenderà alcuni dischi, conservando scmpolosamente il testo originale - dato che le realizzazioni conosciute fino ad oggi utilizzavano testi corretti filologicamente, alterati, troncati o aumentati in riedizioni moderne - questa serie si sforzerà di rendere l'insieme musicale tale da poter essere ricostruito in parte dai manoscritti.
René Clemencic
(Ars Nova VST 6057)
(*) Nome sotto il quale è noto uno dei maggiori rappresentanti della poesia goliardica mediolatina. Probabilmente restano in relazione con la Corte Imperiale, forse al servizio di Reginaldo di Dassel, celebre la sua CONFESSIO GOLIAE.