Herbert von Karajan


1 LP - 2532 062 - (p) 1982
2 CD's - 415 985-2 - (c) 1987

ANTON BRUCKNER (1824-1896)






Symphonie Nr. 1 c-moll
50' 37"
Versione: 1866 "Linzer", edizione curata da: Leopold Nowak


- 1. Allegro
12' 54"

- 2. Adagio 14' 20"

- 3. Scherzo: Schnell 8' 54"

- 4. Finale: Bewegt, feurig 14' 29"





 
Berliner Philharmoniker
Herbert von KARAJAN
 






Luogo e data di registrazione
Philharmonie, Berlino (Germania) - gennaio 1981

Registrazione: live / studio
studio

Production
Günther Breest

Recording Supervision
Michel Glotz

Balance Engineer
Günter Hermanns

Editing
Reinhild Schmidt


Prima Edizione LP
Deutsche Grammophon - 2532 062 - (1 LP) - durata 50' 37" - (p) 1982 - Digitale

Prima Edizione CD
Deutsche Grammophon - 415 985-2 - (2 CD's) - durata 71' 45" & 60' 06" - (c) 1987 - DDD - (+ Symphonie Nr. 5)


Note
Cover Design: Holger Matthies, Hamburg













La Prima Sinfonia di Bruckner, che è in realtà il suo terzo progetto sinfonico, è una splendida introduzione alle sinfonie successive. Essa fa già presentire la mole e l'originalità del pensiero di Bruckner, e ci delinea in modo assai vivido alcuni tratti importanti del suo profilo artistico: l'ostinazione, l'umorismo, un profondo senso lirico, e un senso del dramma sia immediato che protratto.
Lo sviluppo artistico di Bruckner era stato graduale. Quando cominciò a lavorare alla sua prima sinfonia in do minore aveva passato i quarant'anni, era maturo, si era sistemato ed era venerato a Linz per la sua formidabile competenza nel campo delle forme musicali antiche, per la sua abilità di organista, e per le composizioni corali che aveva completato nella prima parte degli Anni Sessanta. Altre influenze dovevano essere assorbite, principalmente quella di Wagner, che lo colpì come un pianeta errante in questo periodo, e c'era il fatto del suo proprio genio creativo che stava emergendo. (Nell'intervallo fra il completamento della Prima Sinfonia, nell'aprile 1866, e la sua prima esecuzione, nel maggio del 1868, Bruckner si ritirò per un certo tempo a Bad Kreuzen, vittima probabilmente di un esaurimento nervoso). Il trasferimento a Vienna, dove era stato nominato professore, e la necessità di affrontare il mondo competitivo della composizione sinfonica in quello stesso anno, il 1868, scossero ulteriormente il suo sistema interiore. La vera battaglia doveva ancora venire, perchè non solo Bruckner stava entrando nel mondo altamente politicizzato della musica viennese, ma lo faceva a modo suo. Egli disse una volta: "Vogliono che io componga in modo diverso. Potrei, ma non devo." Ciò che lo aiutò a riuscire furono la sua conoscenza artigianale dei procedimenti musicali, la sua tenacia contadina, la sua fede cattolica, e una certa naturale iconoclasta.
La Prima Sinfonia merita il titolo affettuoso "das kecke Besen!" (piccola scopa impertinente) datole da Bruckner. L'immagine di una scopa nuova che viene brandita energicamente non è fuor di luogo in questo lavoro vivace ed aspro. La troviamo nell'ostinazione dell'inizio, dal carattere di marcia (esso è più sfrontato che sinistro, ma nondimeno anticipa già passaggi simili in Mahler e Berg); nelle vampate improvvise che ricordano il Tannhäuser (Bruckner sentì l'opera per la prima volta a Linz, nel 1863), dove la musica è grandiosa, angolosa, apertamente rozza nella tessitura, e nello Scherzo rustico e feroce. È forse sorprendente che non vi sia quasi traccia dello stile ecclesiastico di Bruckner nella Sinfonia. Il suo tono è quasi insolentemente secolare. È vero che le esplosioni in stile di Tannhäuser sono spogliate di ogni contaminazione erotica, ma l'Adagio ha i suoi elementi sensuali. Dopo un preambolo lungo e profondamente commovente, un tema in si bemolle maggiore dà nuovo impeto alla musica. Ancor più seducente è il tema in mi bemolle maggiore (Andante) che si sviluppa mirabilmente dal precedente "climax", ed entra come sospeso, in modo non dissimile da come farà in seguito il tema equivalente della Settima Sinfonia. C'è anche un notevole passaggio di scrittura violinistica, sensuale e sostenuta, a metà del movimento.
Bruckner lavorò all'Adagio (che fu l'ultimo movimento ad esser completato, nell'aprile del 1866) dopo il suo incontro con Wagner a Monaco nell'estate precedente, in occasione del lancio di Tristano e Isotta. Bruckner riscrisse anche il Trio del terzo movimento negli ultimi stadi della composizione. Il nuovo Trio si distingue per la sua atmosfera di calma profonda, per le armonie ricercate, la scrittura epigrammatica per corno e per il chiaro senso, che ci comunica, di un lavoro compositivo su scala insolitamente intima. Curiosamente, Bruckner diede inizio alla composizione al principio del 1865 col Finale, e quel tempestoso movimento fu il primo ad esser completato.
Come la maggior parte delle sinfonie di Bruckner, la Prima fu costantemente sottoposta a revisioni. Nondimeno, i direttori d'orchestra, da Bülow e Richter ai tempi di Bruckner fino a Karajan nella presente registrazione, hanno preferito la prima versione, quella piena di carattere e del tutto disadorna nota come "Linz", la versione che trasmette nel modo più vivido lo stile di questo lavoro sfrontato, appassionato e irrefrenabilmente esuberante.
Richard Osborne
(Traduzione: Silvia Gaddini)