1 CD - 4509-90866-2 - (p) 1994

Wolfgang Amadeus Mozart (1756-1791)






Symphony No. 38 in D major, KV 504 "Prague"
38' 08"
- Adagio - Allegro 19' 15"
1
- Andante
10' 47"
2
- Presto 7' 56"
3
Symphony No. 39 in E flat major, KV 543
31' 23"
- Adagio - Allegro 10' 37"
4
- Andante con moto
8' 31"
5
- Menuetto: Allegretto
4' 05"
6
- Finale: Allegro 8' 00"
7




 
The Chamber Orchestra of Europe
Nikolaus Harnoncourt, Dirigent
 
Luogo e data di registrazione
- Stefaniensaal, Graz (Austria) - 28 & 29 giugno 1993 (Symphony No. 38)
- Großer Musikvereinsaal, Vienna (Austria) - 5 dicembre 1991
Registrazione live / studio
live
Producer / Engineer
Wolfgang Mohre / Helmut Mühle / Michael Brammann
Prima Edizione CD
- Teldec - 4509-90866-2 - (1 cd) - 69' 37" - (p) 1994 - DDD (Symphony No. 38)
- Teldec - 9031-74858-2 - (2 cd) - 67' 41" + 40' 52" - (p) 1992 - DDD (Symphony No. 39)
Prima Edizione LP
-
Nota
Questa pubblicazione contiene la sinfonia n.39 già pubblicate nel 1992.

Note
Durante il suo periodo Viennese (1781-91) Mozart compose sei sinfonie; la terza in ordine cronologico (Sinfonia n. 38 in re maggiore K. 504, Praga) occupa una posizione particolare: non appartiene infatti al gruppo delle tre ultime sinfonie dell'estate del 1788 (in mi bemolle maggiore K. 545, in sol minore K. 550 e in do maggiore K. 551, Jupiter), ma precede questo trittico di un anno e mezzo. Inoltre, a diiferenza di queste tre composizioni, la Sinfonia in re maggiore non è in quattro bensì in tre movimenti, le "manca", per così dire, il Minuetto. Ciononostante si pone affianco alle tre ultime sinfonie come una compagna di pari importanza e infatti, forse anche per via della loro vicinanza temporale, su tutte e quattro le composizioni aleggia uno "spirito" artistico assai simile, che emerge chiaramente dal raffronto fra la Sinfonia Praga e la Sinfonia in mi bemolle maggiore K. 543.
La Sinfonia Praga - a differenza ad esempio della Sinfonia Linz - non fu scritta nella città alla quale è intitolata, nè fu composta con lo sguardo rivolto alla vita musicale praghese: Mozart si recò in visita a Praga all’inizio del 1787, perché là era riuscito ad ottenere (al più presto per la fine di novembre del 1786) la prima rappresentazione fuori Vienna delle Nozze di Figaro, che gli fruttò un successo enorme. La notizia di tale successo si diffuse rapidamente: a metà dicembre aveva percorso tutto il territorio asburgico; neppure Mozart si sarebbe apettato un tale trionfo. A quel tempo tuttavia la Sinfonia Praga era già terminata: il 6 dicembre Mozart l’aveva completata, aggiungendo al movimento finale, già scritto all'inizio di quell'anno, un nuovo tempo iniziale ed un tempo lento. La composizione doveva quindi essere stata concepita per Vienna, per la stagione concertistica dell’Avvento; altrimenti non si spiegherebbe la premura di Mozart di concludere il lavoro. Dalla genesi di questa sinfonia viene quindi ridimensionato un particolare biografico: verso la fine del 1786 Mozart deve avere avuto ancora occasione di dare dei concerti a Vienna e mancano pertanto i dati per affermare che a quell'epoca il suo astro era già avviato al tramonto.
Le affinità con la Sinfonia in mi bemolle maggiore K. 543, composta nel 1788 in circostanze assai meno confuse, risultano inizialmente da un dettaglio finora ignorato dalle analisi formali ma di grande importanza: a differenza delle ultime due sinfonie entrambe le composizioni iniziano con una introduzione lenta. Da un punto di vista generale la funzione di tali introduzioni è quella di esporre la tonalità d'impianto e di presentare l'organico dell'orchestra impiegata al completo; tuttavia è notevole osservare il fatto che in entrambi i casi Mozart ahbandoni la tonalità d'impianto nonchè il modo in cui ciò avviene: il radioso re maggiore della Sinfonia Praga si ribalta infatti nel "demonico" re minore, che si incontra anche nel Don Giovanni di appena due anni prima; il solenne universo del mi bemolle maggiore della Sinfonia K. 543 si apre invece su di una sezione nella quale compaiono dissonanze asperrime. In entrambi i casi viene rappresentato il trapasso verso la parte veloce del movimento, che sostituisce in tutte e due le sinfonie un effetto di rilassamento dopo la tensione. Similmente Mozart spezza anche la monotonia espressiva dei secondi movimenti lenti, in cui si assiste in entrambi i casi ad una crescita della tensione paragonabile a quanto avviene nelle introduzioni. Ambedue i tempi lenti iniziano tuttavia in maniera molto tranquilla e semplice, con un motivo iniziale conciso e assai orecchiabile, in un tempo scorrevole di andante e con una scrittura per soli archi in piano. Anche i finali presentano un alto grado di affinità: qui frasi concise in un tempo vivace di 2/4 rendono possibili bruschi ribaltamenti espressivi. Con questo particolare, che determina sostanzialmente l'impressione generale, entrambe le composizioni battono quindi strade di un'analogia sorprendente; la Sinfonia in mi bemolle maggiore si distingue pertanto in maniera inattesa dalle sue due consorelle del 1788.
Infine vi è probabilmente un ultimo elemento comune alle due sinfonie: l'accoglienza particolare avuta a Praga. Uno dei primi biografi mozartiani, Franz Niemetschek, riferisce che oltre alla Sinfonia Praga, coronata da tanto successo, in quella città fu eseguita anche la grande Sinfonia in mi bemolle maggiore. Niemetschek erra però nel ritenere che ciò possa essere avvenuto già all'inizio del 1787, poichè la Sinfonia in mi bemolle maggiore fu composta solamente un anno e mezzo più tardi. E' possibile tuttavia che Mozart l'avesse eseguita a Praga nel 1791, all'epoca della prima della Clemenza di Tito. In tal modo anche la Sinfonia in mi bemolle maggiore sarebbe una sinfonia praghese, non diversamente da quella in re maggiore.

Konrad Küster
Traduzione: Marco Marica

Nikolaus Harnoncourt (1929-2016)
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