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1 CD -
9031-74882-2 - (p) 1993
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Felix
Mendelssohn (1809-1847) |
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Ein Sommernachtstraum, Op. 61 |
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41' 30" |
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- Ouvertüre
op. 21 |
11' 51" |
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1
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- Nr. 1 Scherzo |
4' 57" |
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2
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- Nr. 3 Lied mit Chor |
5' 15" |
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3
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- Nr. 5
Allegro appassionato |
3' 35" |
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4
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- Nr. 7 Con moto tranquillo |
4' 34" |
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5
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- Nr. 9 Hochzeitsmarsch (Marcia
nuziale) |
4' 15" |
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6
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- Nr. 11 Ein Tanz von Rüpeln (Un
ballo dei villani) |
1' 33" |
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7
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- Finale |
5' 30" |
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8
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Die erste Walpurgisnacht, Op.
60 |
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36' 20" |
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- Ouvertüre |
9' 26" |
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10
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- Tenor und Chor - "Es lacht
der Mai" |
4' 53" |
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11
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- Alt - "Könnt ihr so
verwegen handeln?" |
2' 34" |
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12
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- Bariton und Chor - "Wer
Opfer heut zu bringen scheut" |
2' 28" |
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13
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- Chor - "Verteilt euch,
wackre Männer hier" |
1' 42" |
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14
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- Bass - "Diese dumpfen
Pfaffenchristen" |
0' 50" |
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15
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- Bass - "Kommt mit Zacken
und mit Gabeln" |
1' 41" |
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16
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- Chor - "Kommt mit Zacken
und mit Gabeln" |
3' 56" |
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17
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- Bariton - "So weit
gebracht, daß wir bei Nacht" |
4' 18" |
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18
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- Tenor - "Hilf, ach hilf
mit, Kriegsgeselle" |
1' 02" |
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19
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- Chor - "Fie Flamme reinigt
sich vom Rauch" |
3' 30" |
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20
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Pamela
Coburn, Soprano (Op. 61)
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Elisabeth
von Magnus, Alto, Narrator
(Op. 61) |
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Christoph
Bantzer, Narrator (Op. 61) |
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Birgit
Remmert, Alto (Op. 60) |
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Uwe
Heilmann, Tenor (Op. 60) |
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Thomas
Hampson, Baritone (Op. 60) |
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René
Pape, Bass (Op. 60) |
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Arnold
Schoenberg Chor / Erwin
Ortner, Chorus master |
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The Chamber
Orchestra of Europe |
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Nikolaus
Harnoncourt, Dirigent
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Luogo
e data di registrazione
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Stefaniensaal,
Graz (Austria):
- 14/15 luglio 1992 (Op. 61)
- 18-20 luglio 1992 (Op. 60) |
Registrazione
live / studio
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live |
Producer
/ Engineer
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Wolfgang
Mohr / Renate Kupfer / Helmut Mühle /
Michael Brammann
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Prima Edizione CD
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Teldec
- 9031-74882-2 - (1 cd) - 77' 55" - (p)
1993 - DDD |
Prima
Edizione LP
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Note
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La cantata di
Felix Mendelssohn Die erste
Walpurgisnacht op. 60 (La prima
notte di Valpurga) e la sua musica
di scena per il Sogno di una
notte di mezza estate op. 61
di Shakespeare, hanno in comune
più di quanto si creda. Non si
tratta solamente del fatto che
entrambe le composizioni si basano
su dei modelli letterari, o che
descrivono fantastici mondi di
magia: esse gettano insieme un
ponte tra il Mendelssohn ancora
poco più che un giovanetto e il
compositore della tarda maturità, rivelando in tale
maniera in modo sorprendente le
vere qualità individuali di
questo musicista. Il fatto che i
rispettivi numeri d'opera siano
così ravvicinati non deve trarre
in inganno: un ampio lassi di
tempo - per lo meno se misurato
sulla breve vita di Mendelssohn
- separa infatti la nascita
delle due composizioni.
Il fatto che
Mendelssohn
abbia messo in musica Die
erste Walpurgisnacht
si deve alla modestia di
Carl Zelter, suo maestro e
amico fraterno di Goethe. Infatti
quando nel 1799 il poeta offrì
la sua ballata a Zelter affinchè
la mettesse in musica, questi
trovò sempre delle nuove ragioni
per scansare il compito.
"...Semplicemente non riesco a
rinvenire l'atmosfera giusta che
si respira per ogni dove nella
ballata" - era una delle sue
giustificazioni. Dopo la
definitiva rinuncia da parte di
Zelter, toccò quindi a
Mendelssohn di musicare i versi
di Goethe.
Il compositore
ha conosciuto e iniziato ad
amare la Walpurgisnacht
probabilmente durante la sua
ultima visita al grande poeta.
Quando nel 1830 Mendelssohn
intraprese il suo viaggio per
l'Europa aveva in valigia la
ballata e già a Vienna iniziò
a comporre la musica che fu
poi ultimata nel 1831 in
Italia (solamente per
l'ouverture ci fu bisogno di
un altro anno ancora). Dalle
sue lettere si può desumere
come il soggetto lo impegnasse
profondamente ed
effettivamente ancora ad oggi
non tutti sono d'accordo su
quale sia il significato
ultimo di questa composizione, così
pagana a prima vista. Goethe
stesso aveva scritto al
riguardo a Mendelssohn:
"In senso
stretto la ballata ha
un'intenzione altamente
simbolica; infatti è
destino che nella storia
dell'umanità si debba
sempre ripetere che ciò
che è vecchio, che ha
delle fondamenta, che è
collaudato e
tranquillizzante, venga
incalzato dall'apparire
del nuovo e venga
pertanto scalzato dal
suo posto, accantonato
e, se non proprio
estirpato, allora quanto
meno circoscritto in un
ambito estremamente
ristretto."
Si
può dunque senz'altro
intendere la Erste
Walpurgisnacht
come una satira
della superstizione e
della bigotteria della
chiesa
istituzionalizzata,
rispetto alla quale
anche Mendelssohn
aveva un atteggiamento
assai critico. Non è
una coincidenza quindi
che questo soggetto
abbia impegnato il
compositore proprio
mentre questi si
trovava in Italia,
vale a dire nel paese
in cui ebbe modo di
vedere con i propri
occhi in maniera
evidentissima le
catene del centralismo
cattolico.
Il
conflitto interiore
raffigurato nella
ballata di
Goethe tra ul puro
monoteismo e la
tradizionale
fede nella
chiesa è stato
risolto da
Mendelssohn in
maniera geniale:
con umorismo.
Ciò dimostra
anche come egli
abbia saputo ben
intendere il
carattere
satirico della
ballata di
Goethe: basta
vedere infatti
la raffigurazione
delle streghe
nella
grottesca
parte centrale
della
composizione,
nel coro
"Venite! Con
mozziconi e
con forconi".
Per il suo
carattere
Mendelssohn
qui si spinge
quanto mai in
avanti e
riesce a
raffigurare
con toni
stridenti
questa scena
paurosa e ai
suoi occhi
comica. Con la
sua alternanza
tra quadri
d'ambiente
semplici e
graziosi,
esultanti
grida di
giubilo ed
effusioni
comico-demoniche,
Die erste
Walpurgusnacht
rappresenta
una delle
massime
cantate
profane del
XIX secolo.
Negli
anni fra il
1841 e il 1844
Felix
Mendelssohn
scrisse
diverse
composizioni
su commissione
del re di
Prussia, tra
le quali anche
la musica di
scena per il Sogno
di una notte
di mezza
estate di
Shakespeare,
eseguita per
la prima volta
il 14 ottobre
al Neues Palais
di Potsdam.
Già nel 1826
l'allora
giovane
compositore
aveva fatto
furore con
l'Ouverture
per il Sogno
di una notte
di mezza
estate op. 21;
essa era stata
un vero e
proprio colpo
di genio,
cosicchè
nessuno si
sarebbe
aspettato
diciassette
anni dopo che
il miracolo si
sarebbe potuto
ripetere.
Invece la
sorpresa
riuscì e a
questo punto
si spiega
anche
quell'immagine
del ponte che
abbiamo usato
all'inizio.
Infatti,
quando fu
scritta la
musica per il
Sogno di
una notte di
mezza estate,
Mendelssohn
stava
lavorando già
ad una
rielaborazione
da lungo tempo
programmata
della Walpurgisnacht,
che venne
eseguita per
la prima volta
nella sua
versione
definitiva il
2 febbraio
1843 a lipsia.
In una fase in
cui
Mendelssohn si
stava volgendo
sempre più
verso forme
rigorosamente
classiche, la
riscrittura
della Walpurgisbacht,
insieme alla
composizione
del Sogno
di una notte
di mezza
estate,
rappresentavano
un evento
particolare.
Quasi come
fosse la cosa
più naturale
di questo
mondo, il
compositore
trentaquattrenne
riuscì infatti
con la sua
musica per il
Sogno di
una notte di
mezza estate
a calarsi
nuovamente nel
mondo degli
elfi e dei
folletti, in
quel mondo
cioè che aveva
evocato in
maniera così
ineguagliabile
quando aveva
appena
diciassette
anni. Franz
Liszt ebbe a
dire in
seguito:
"...nessuno
poteva
raffigurare
come lui il
vapore
dell'arcobaleno
e il bagliore
di madreperla
di questi
piccoli
folletti,
riprodurre
l'enfasi
smagliante di
una festa
nuziale di
corte."
Così il
cerchio si
chiude: ciò
che
Mendelssohn
aveva iniziato
tra il 1826 e
il 1832,
giungeva nel
1843 a
conclusione
quasi
contemporaneamente
e certo non
solo per caso.
In maniera
spiritualmente
affine,
sebbene
secondo delle
modalità
differenti che
corrispondono
ai diversi
soggetti, sia
la Erste
Walpurgisnacht
che la musica
di scena per
il Sogno
di una notte
di mezza
estate ci
mostrano il
compositore al
vertice della
sua arte. Ogni
qualvolta
Mendelssohn
lascia libero
sfogo al mondo
dei suoi
sentimenti, ci
rivela la sua
individualità
più profonda,
della quale
queste due
composizioni
rappresentano
degli esempi
magnifici.
Wolfgang
Stapelfeld
Traduzione:
Marco Marica
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Nikolaus
Harnoncourt (1929-2016)
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