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Das Kalkwerk |
© 1970 SUHRKAMP VERLAG, FRANKFURT AM
MAIN |
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La fornace |
traduzione di Magda Olivetti |
Adelphi - Fabula 382
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Prima edizione: 2022 - 225 pagine -
14 x 22 cm.
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© 2022 ADELPHI EDIZIONI S.P.A.,
MILANO |
ISBN
978-88-459-3717-0 |
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Le voci non sono concordi, in
paese: c’è chi dice con «due colpi alla
nuca», chi parla di «due colpi alla
tempia», chi asserisce «tre colpi». Sta
di fatto che la notte tra il 24 e il 25
dicembre Konrad, «persona senza dubbio
eccentrica ma al tempo stesso
insignificante», ha ammazzato la moglie
con una carabina Mannlicher. Sì, quella
moglie invalida, «immobilizzata per metà
della sua vita in una sedia a rotelle
francese costruita apposta per lei». È
stata trovata con il cervello spappolato
– che «ricordava il formaggio Emmental»
precisa il giudice distrettuale – nella
loro casa. Sempre che si possa chiamare
casa la fornace della calce in disuso
dove i due abitavano, e che «già
dall’esterno dà l’impressione di un
carcere»: completamente isolata, camere
vuote, pareti nude, porte sprangate,
solide inferriate alle finestre, per
«proteggersi contro il mondo esterno al
quale erano finalmente riusciti a
sottrarsi». Un «luogo di tenebra» dove
tutto è «grottesco», ma ideale, anzi
indispensabile per Konrad, perché
l’assenza quasi assoluta di rumori
acuisce straordinariamente le facoltà
dell’orecchio, condizione vantaggiosa
per il saggio epocale che da decenni sta
cercando invano di scrivere, e che si
intitolerà L’udito. Un luogo che
diventerà teatro del progressivo
inabissamento dei due in un microcosmo
maniacale e allucinatorio.
In copertina:
Litografia di Alan Odle tratta da "The Golden
Hind" (aprile 1924. Special Collections,
University of Wisconsin-Milwaukee Libraries.
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