Gehen
© 1971 SUHRKAMP VERLAG, FRANKFURT AM MAIN

Camminare
traduzione di Giovanna Agabio
Adelphi - Piccola Biblioteca 716
Prima edizione: 2018 - 125 pagine - 10,5 x 17,5 cm.
© 2018 ADELPHI EDIZIONI S.P.A., MILANO
ISBN 978-88-459-3257-1


«L'arte della riflessione consiste nell'arte, dice Oehler, di interpretare il pensiero esattamente prima dell'attimo letale. Ma possiamo rinviare in modo consapevole questo attimo letale, dice Oehler, più o meno a lungo, a seconda dei casi. Si tratta di sapere quand'è l'attimo letale. Ma nessuno sa quand'è l'attimo letale, dice Oehler».

«
Mentre io, prima che Karrer impazzisse, camminavo con Oehler solo di mercoledì, ora, dopo che Karrer è impazzito, cammino con Oehler anche di lunedì ... ho salvato Oehler dall'orrore ... perché non c'è nulla di più orribile del dover camminare da soli di lunedì»: bastano poche frasi, ad apertura di pagina, a immergerci nel flusso ipnotico della scrittura di Thomas Bernhard. Ma perché, e quando, Karrer è impazzito? Forse, dice Oehler (che come molti personaggi di Bernhard è contagiato da una «micidiale tendenza al soliloquio» e al «meditare sino allo sfinimento su cose insolubili»), c'entra il suicidio dell'amico Hollensteiner – il chimico annientato dalla «bassezza» dello Stato austriaco, che «nulla odia più profondamente di chi è fuori dall'ordinario». O forse l'aver esercitato sino in fondo «l'arte di esistere contro i fatti» – di esistere, cioè, «contro ciò che è insopportabile e contro ciò che è orribile». Al momento in cui Karrer ha varcato «il confine della pazzia definitiva», Oehler ha assistito personalmente: ed è, quella che racconta con precisi, ossessivi, grotteschi dettagli, una sequenza di irresistibile e insieme tragica comicità che fa pensare a certe pagine di Kafka. In Camminare la prosa labirintica di Bernhard ha toccato una vetta di corrosiva perfezione.