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Holzfällen. Eine
Erregung |
© 1984 SUHRKAMP VERLAG, FRANKFURT AM
MAIN |
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A colpi d'ascia. Una
irritazione
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traduzione di Agnese Grieco e Renata
Colorni
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Adelphi - Fabula 45 |
Prima edizione: 1990 - 222 pagine -
14 x 22 cm.
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© 1990 ADELPHI EDIZIONI S.P.A.,
MILANO |
ISBN
978-88-459-0781-4
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«...e pensavo che così come
sono riuscito a mettermi in salvo da
molte altre atrocità, anche da questa
atroce cosiddetta cena artistica nella
Gentzgasse sono riuscito a mettermi in salvo,
e su questa cosiddetta cena artistica
nella Gentzgasse io scriverò, pensavo, senza
sapere che cosa, semplicemente ci scriverò
sopra qualcosa, e correvo, e pensavo,
scriverò subito su questa cosiddetta
cena artistica nella Gentzgasse, non
importa che cosa, solo subito,
pensavo, immediatamente scriverò
qualcosa su questa cena artistica nella
Gentzgasse, subito, pensavo, immediatamente,
continuavo a pensare, e intanto attraversavo
di corsa il centro della città, subito
e immediatamente e subito e subito,
prima che sia troppo tardi».
Siamo a Vienna, negli
Anni Ottanta. La sera c’è stata una
rappresentazione dell’Anitra selvatica
di Ibsen al Burgtheater. Segue una «cena
artistica» a casa della coppia Auersberger,
che il narratore non vede da vent’anni: lei
cantante, lui «compositore nella scia di
Webern», entrambi «signorilmente consunti».
Tutto il romanzo è il resoconto di ciò che il
narratore vede e ascolta, seduto nella sua
poltrona in anticamera con una coppa di
champagne in mano, e poi, seduto a tavola,
durante questa serata: implacabile,
ferocemente comico, inesauribile nelle
variazioni e nei ritorni sul tema, Bernhard
devasta con l’ascia della sua prosa il mondo
della pretenziosità e dell’inconsistenza
intellettuale, che non corrisponde solo a una
certa scena viennese ma a ciò che circonda noi
tutti. La «cena artistica» diventa così il
condensato di tutte le «atrocità» da cui il
narratore è riuscito a «mettersi in salvo»
durante la sua vita, come se quell’incessante
chiacchiericcio tentasse di impaniarlo di
nuovo, ma con l’unico risultato di provocare
un furioso desiderio di fuga, una corsa cieca,
che finisce per coincidere con la scrittura
martellante di questo libro, che
trafigge l’atrocità con la forma. E questa
appunto è stata sempre l’arte di Bernhard.
Pubblicato nel 1984, A colpi d’ascia
suscitò enorme scandalo perché alcuni
personaggi viennesi credettero di riconoscersi
in queste pagine. Il libro fu dunque proibito
in Austria, ma ebbe subito un grande successo
anche di pubblico.
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In copertina:
Léon Spilliaert, Autoritratto allo
specchio, 1908, Ostenda, Museum voor
Schone Kunsten. |
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