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Der Atem. Eine
Entscheidungt |
© 1978 RESIDENZ VERLAG, SALZBURG UND
WIEN |
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Il respiro. Una decisione
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traduzione di Anna Ruchat
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Adelphi - Fabula 29 |
Prima edizione: 1989 - 125 pagine -
14 x 22 cm.
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© 1989 ADELPHI EDIZIONI S.P.A.,
MILANO |
ISBN
88-459-0680-9
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Come in
un’allucinazione, il diciottenne Thomas
Bernhard si risveglia un giorno in «un lungo
corridoio» con una «infinita serie di stanze,
aperte e chiuse, popolate da centinaia se non
migliaia di pazienti». È l’ospedale dove
Bernhard lotterà per sopravvivere a una grave
malattia polmonare. Ed è una delle più nette
immagini di «inferno» che Bernhard, maestro
nella precisione dell’orrore, ci abbia
trasmesso. Qui, in una stanza da bagno dove
una suora passa ogni mezz’ora per alzare il
braccio del paziente e sentire se ancora si
avverte il polso, Bernhard decide di non
permettere che gli uomini della sala anatomica
con le loro bare di zinco vengano a prenderlo,
insieme agli altri morti, come «sgomberando un
magazzino di marionette». Decide di vivere. È
un momento spartiacque: nella massima
inermità, la massima determinazione. Così
comincia una traversata delle regioni di
confine fra la vita e la morte che è diventata
poi, non solo un passaggio cruciale nella vita
di Thomas Bernhard, e non solo questo libro,
altrettanto cruciale, ma l’opera intera di
Bernhard, che qui si mostra nei suoi due gesti
originari: la testarda determinazione di
vivere e la conoscenza immediata, quasi
tattile della morte: «Qui, in questo
trapassatoio, io mi ero imposto di non
abbandonarmi alla disperazione, semplicemente
dovevo lasciare che la natura umana, la quale
si palesava qui, come probabilmente in nessun
altro luogo, con assoluta brutalità, facesse
il suo corso».
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In copertina:
Léon Spilliaert, Arbre, 1942
(Collezione privata). |
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